Brenva (2025)

“Il lavoro di Cerio si spinge oltre la ricerca degli effetti del cambiamento climatico, perché interroga la condizione stessa della visibilità e della permanenza nell’epoca che vede consumarsi ogni residua illusione di stabilità. I ghiacciai hanno registrato per millenni le dinamiche atmosferiche, il depositarsi delle polveri, le variazioni minime del clima. La loro progressiva sparizione diviene in definitiva la prefigurazione di ogni oblio, di ogni sparizione. La sua tragedia è la tragedia di tutti. La fotografia diventa così un’azione minima ma necessaria: un tentativo di salvataggio del senso nel momento stesso in cui assiste alla sua dissoluzione.” Estratto dal libro “Brenva” Quodlibet editore, testo di Stefano Chiodi

Cerio’s work goes far beyond showing us the effects of climate change; it examines the very condition of visibility and permanence in an era when all traces of the illusion of stability are being obliterated. Glaciers have served as a historical record of millennia of atmospheric dynamics, deposits of particles and minimal climate variations. Their progressive extinction is ultimately a foretaste of every sort of oblivion, every disappearance. Their tragedy is the tragedy of us all. The photograph is thus a minimal but necessary action, an attempt to salvage meaning at a moment in which we are witnessing its dissolution.” Excerpt from the book “Brenva” Quodlibet editore, text by Stefano Chiodi