Con le loro strane strutture sinuose e colorate, i parchi acquatici sono una promessa di refrigerio e divertimento, di brividi fugaci, di intrattenimento di massa. Tuttavia, è in inverno che queste strutture rivelano il paradosso che sta alla base della loro costruzione, ovvero garantire un divertimento rapido ed economico per tutti, senza doversi allontanare troppo dal comfort delle proprie case. Cerio ha attraversato il nostro Paese cercando di ritrarre il senso – o il non-senso – dei parchi acquatici in un contesto invernale e obsoleto, quando il sipario si chiude e lo spettacolo è finito.
Le immagini danno forma al silenzio che riecheggia da questi luoghi vuoti, al rapporto contradditorio con il paesaggio circostante e dell’effimera ricerca di una felicità usa e getta.
Nel video che accompagna le fotografie, possiamo vedere gli stessi parchi durante l’estate, quando riprendono vita, pieni di bagnanti che si divertono in un contesto artificiale, nel quale onde e risacca vengono sostitute da pompe a altoparlanti.
With their odd, sinuous and colourful structures, water parks are a promise of refreshment and fun, of brief shivers, of mass entertainment in the heat of the summer. Nevertheless, it is in the winter that these structures reveal the paradox that lie behind their construction, that is to guarantee rapid and cheap amusement for everyone, without having to venture far away from the comfort of our houses. Cerio crossed our country trying to portray the sense – or non-sense – of water parks in a wintry and obsolete context, when the curtains close and the show is over.
The pictures become the tangible interpretation of the silences that echo from these empty places, of the relationship with the surrounding landscape and of the anachronistic quest for an ephemeral happiness that must be found at all costs.
A video made to accompany the photographs shows the same parks in the summer, when they have come to life and are full of swimmers enjoying themselves amid artificial waves.